Now Reading
Buoni spesa, Unione Inquilini: «aumentare i fondi»

Buoni spesa, Unione Inquilini: «aumentare i fondi»

Appare evidente che non basteranno quelli stanziati dal Governo Conte. Il Comune di San Benedetto può intervenire con fondi propri e non vanificare le domande presentate

Da alcuni giorni come Unione Inquilini San Benedetto stiamo supportando il Comune e gli utenti nella compilazione e nella raccolta dei moduli per i buoni spesa tramite l’attività di sportello svolta nella sede di Corso Cavour 3.

A due giorni dalla scadenza dei termini (i moduli potranno essere consegnati fino all’8 aprile) appare chiaro quanto sospettavamo sin dall’inizio, e cioè che il numero di richiedenti eccederà in maniera significativa, ma non di molto, i buoni spesa disponibili. Immaginavamo un numero di 1500 domande ed è probabile che il numero finale non sia così lontano da questa soglia.

In questi giorni l’impressione che abbiamo avuto è di un disagio assai diffuso che colpisce trasversalmente molte fasce di popolazione, diverse per composizione anagrafica e condizione sociale, ma che in tutti i casi comporta serie difficoltà per l’approvigionamento alimentare e, più in generale, per i bisogni di base. Rispetto a questo bisogno diffuso – così come avviene per altre prestazioni – riteniamo odiose le procedure volte a creare graduatorie che, di fatto, negano a molte persone di poter accedere a contributi e servizi. Il punto, lo ripetiamo spesso, non è quello di creare raffinati strumenti di esclusione, ma di garantire sforzi proporzionati a gestire tutte le situazioni di bisogno.Per questa ragione non siamo intervenuti nelle polemiche sollevate sui criteri di formazione della graduatoria, che riteniamo poco interessanti.

Ci preme, invece, fare una proposta all’amministrazione comunale.Dato che l’amministrazione, per mezzo degli atti adottati, ha individuato i requisiti per l’accesso al bando, noi crediamo che sarebbe utile un’azione di coerenza e cioè, se fosse necessario, che l’amministrazione reperisse i fondi utili a soddisfare TUTTE le richieste. Anche a seguito della pubblicazione dei criteri, appare chiaro come sia relativamente semplice ottenere un punteggio alto e quindi scorrere in coda alla graduatoria: è sufficiente non pagare un affitto (non sono tutti proprietari, ma molti sono ospiti), avere un pensionato in casa, anche al minimo, usufruire di un contributo di poche decine o centinaia di euro mensili, o avere un piccolissimo risparmio (altro che 10.000 euro: si parla di 1000 euro a componente) per finire inesorabilmente nella parte finale della graduatoria. Una condizione che fatichiamo a definire di ricchezza e che ci pare meriti invece attenzione e solidarietà. La sfida per l’amministrazione è quindi, a nostro avviso, quella di essere coerente fino in fondo con i criteri che ha individuato. Se ritiene che quei criteri siano validi, e noi lo pensiamo, i buoni spesa vanno estesi rigorosamente a tutti i presenti in graduatoria, aumentando il fondo nazionale con risorse proprie. Se così non fosse vorrebbe dire che l’amministrazione ritratta i criteri che essa stessa si è data, e ci auguriamo che non sia così.

What's Your Reaction?
Excited
0
Happy
1
In Love
0
Not Sure
0
Silly
1
Torna su